paesaggio, landscape, 6 declinazioni

Con Francesca Conchieri, Mauro Cossu, Alessandra Eramo, Gruppo Sinestetico, Alessandro Ligato, Steve Piccolo

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Sono le nove del mattino ed abbiamo appena raggiunto il castello di Brescia. L’acquazzone notturno ci ha restituito una giornata grigia che promette altra pioggia. All’interno delle mura è stata collocata la prima locomotiva a vapore utilizzata nella tratta ferroviaria che, partendo dalla città attraversava la Valcamonica, costeggiando il lago d’Iseo; un percorso che faremo anche noi, sino a Sellero.

In giro non si vede tanta gente, a parte qualche atleta che va di corsa, chi porta a spasso il cane e qualche turista bisognoso d’informazioni.
Montiamo due leggii e 4 sensori di movimento ad una decina di metri l’uno dall’altro, a mo’ di quadrilatero, a sinistra della locomotiva. Qualcuno passa e i sensori si attivano: scatta l’audio di Steve, Alessandra, Antonio e anche il mio! Il suono attira i passanti, qualcuno si avvicina, ascolta, domanda, consulta il catalogo.

paesaggio e il falco d'Italia  paesaggio con locomotiva a 6 declinazioni del paesaggio

E’ il momento della mia performance, l’ultimo treno. Sbuccio una banana, un’altra ancora (colazione indiretta in diretta), scavalco l’inferriata di protezione e dispongo le bucce sulla rotaia….

Francesca osserva e riprende. Adesso è il suo momento: in un mano una lattina rosa, nell’altra del nastro isolante nero, con cui avvolge l’oggetto, ora cilindro cupo che agita e strappa /stappa in un phuf : salpiamo!?

Sono le 11,30 e siamo ad Iseo. Individuato uno spazio all’imbarcadero, sul belvedere, installiamo sensori e leggii. In pochi minuti si scatena il pandemonio. No, non siamo noi la causa, nessun timore. Tra il fuggi fuggi generale, violenti scrosci d’acqua e raffiche di vento, nasce – per intermediazione del cielo – un’opera magistrale, the floating letters : dalle locandine, ormai fradice, emergono come detriti galleggianti, lettere scomposte, deprivando la lettura di un preciso significato. Ai posteri l’arduo incarico di decodificarne i segni…

Eccoci a Pisogne: sono le ore 14. La stazione ferroviaria è praticamente deserta. Arriva un treno e ne registro il sudato stridore, sino alla ripartenza. Per fortuna ha smesso di piovere! Poco distante, In un colpo d’occhio individuiamo il nostro spazio espositivo: un edificio con pretese neoclassiche, in stato di totale abbandono. L’ingresso è piuttosto accattivante: una rampa di scale, un ampio ballatoio dotato di ringhiere di protezione attorno ad un colonnato euclideo, sormontato da una solida copertura. In alto, aderente alla volta, un lampadario a base quadrata, coerente ed austero. Cos’è, cosa sarà mai stato? Stando a fonti orali raccolte in loco, non si tratta di una fabbrica dismessa ma di una scuola. Beh, è pur sempre un luogo deputato alla cultura, funzionale alla causa! L’allestimento viene risolto in pochi minuti.

6 declinazioni del paesaggio a PIsogne   paesaggio, 6 declinazioni a Pisogne 

Disponiamo centralmente i due leggii sul ballatoio. Ci sentiamo a nostro agio e procediamo con la lettura dei testi in catalogo mentre dai 4 sensori disposti agli angoli si diffonde l’audio preregistrato.
Dopo un volantinaggio radente, invitando alla partecipazione, l’appello viene raccolto con piacere e curiosità, ripagando così le nostre fatiche. Nel brusio generale, i suoni dei nostri file audio tendono ad amalgamarsi, definendo un nuovo soundscape. Credo che lo stesso epifenomeno, secondo un paradigma visivo, sia riscontrabile nella consultazione del catalogo-libro d’artista-quaderno di sala….
Arriviamo a Breno verso le 16, in ritardo sulla tabella di marcia (il solo, a dire il vero) ma immancabilmente colpevoli di aver costretto all’attesa l’unica follower (dichiarata) avente accolto il nostro invito!

paeaggio Breno

La stazione è piccola ma accogliente, funzionale e attrezzata. Sul tabellone luminoso appare una scritta annunciante lo sciopero del personale e la conseguente soppressione delle corse a partire dalle ore 21 sino all’indomani: per solidarietà nei confronti dei lavoratori (e per stanchezza accumulata negli spostamenti), sarei propenso all’adesione ma non mi arrendo. In pochi istanti la postazione è allestita. C’è un certo via vai anche se a tratti ho l’impressione ci osservino neanche fossimo degli alieni precipitati da un asteroide. Fa niente, gentili con tutti e disponibili al dialogo. Non mancano i visitors, apprezzabili i commenti, intriganti le osservazioni sull’umana perseveranza all’azione.

Ore 19 e siamo al 3T, la nostra sede locale, nel comune di Sellero. Dal locale al globale, mi viene da pensare come ogni luogo acquisti centralità quando si ha qualcosa da dire e vien detta, da fare e vien fatta, con semplicità, consapevolezza e cognizione di causa. Siamo qui per un aperitivo, senza partecipazione di massa, documentando questa nuova avventura.
Buona serata a tutti.

M. C.

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“6 declilazioni del paesaggio” (vai al comunicato) è un progetto di CSP Centro Studi sul Paesaggio
a cura di Mauro Cossu e Francesca Conchieri
con il sostegno di Associazione Post Industriale Ruralità
il patrocinio del Comune di Sellero

Mauro Cossu > mauro@ruinascontemporaneas.it
Francesca Conchieri > francesca@postindustriale.it

www.postindustriale.it
www.ruinascontemporaneas.it

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